I fiori, la musica e i bambini, sono i gioielli della vita.

Tchaikovsky

DISABILITA' INTELLETTIVA

Cos’è

 Per disabilità intellettiva si intende un funzionamento intellettivo generale al di sotto della media che si manifesta in età evolutiva e causa delle difficoltà di adattamento del soggetto nel contesto socio-culturale. Per funzionamento sotto la media si intende un quoziente intelettivo (QI) pari o inferiore a 70 ottenuto tramite la somministrazione di uno o più test standardizzati. Il funzionamento intellettivo si riferisce alle capacità mentali generali come il ragionamento, il problem solving, la pianificazione, il pensiero astratto, la capacità di giudizio, l’apprendimento scolastico e l’apprendimento dall’esperienza. Il funzionamento adattivo si riferisce all’efficacia con cui gli individui fanno fronte alle esigenze della vita quotidiana e riescono a raggiungere gli standard di autonomia personale previsti per la loro fascia d’età e per il loro contesto socio-ambientale; per tale ragione, il funzionamento adattivo va verificato nel contesto familiare, comunicativo, scolastico o lavorativo. Le abilità adattive si suddividono in dieci aree: la comunicazione, la cura di sè, la vita a casa, gli schemi sociali, l’uso della comunità, l’autodirezionalità, la salute, la sicurezza, il funzionamento scolastico, il lavoro, il tempo libero. Per fare una diagnosi di ritardo mentale almeno due delle suddette aree devono essere significativamente compromesse.

Come si presenta

In base al grado di compromissione, si possono possono distinguere quattro livelli di gravità (lieve, moderato, grave, gravissimo) che vanno valutati in base ai seguenti domini:

  • dominio concettuale: riguarda le competenze linguistiche e degli apprendimenti scolastici;
  • dominio sociale: riguarda la capacità di entrare in relazione con gli altri, il giudizio sociale, la capacità empatica, la capacità di comunicazione;
  • dominio pratico: riguarda la gestione di ambiti personali come il sapersi prendere cura di se stessi , la gestione organizzativa della scuola e dei compiti, le attività svolte nel tempo libero.

Ritardo Mentale lieve

Il ritardo mentale lieve comprende l’85% dei casi ed è connotato da un QI (quoziente intellettivo) che va da 50-55 a 70. I bambini con ritardo mentale lieve spesso arrivano ad una diagnosi con l’inserimento alla scuola primaria quando sopraggiungono difficoltà nell’apprendimento. I bambini con ritardo mentale lieve possono raggiungere competenze scolastiche paragonabili a quelli di quinta elementare; nell’autonomia personale possono raggiungere livelli sufficienti da consentire, in età adulta, l’auto-sostentamento.

Ritardo Mentale moderato

Il ritardo mentale moderato comprende circa il 10% di persone ed è connotato da un QI che va da 35-40 a 50-55. Per quanto concerne il funzionamento adattivo, queste persone, sotto supervisione, possono provvedere alla cura di se stessi ed acquisire una relativa autonomia nei contesti noti; in contesti lavorativi protetti, riescono a svolgere lavori semplici. Le capacità comunicative si evolvono lentamente e possono creare delle difficoltà nelle relazioni interpersonali; le competenze scolastiche possono raggiungere i livelli della seconda elementare.

Ritardo Mentale grave

Il ritardo mentale grave comprende circa il 3- 4% delle persone ed è connotato da un QI che va da 20-25 a 35-40. Alla base c’è sempre un’eziologia organica e la condizione clinica è già evidente nei primi anni di vita con compromissioni nell’ambito senso-motorio. Le capacità comunicative sono estremamente ridotte o talora assenti e sono funzionali alla comunicazione dei bisogni fondamentali; le competenze scolastiche sono di norma limitate al riconoscimento di parole semplici. Queste persone possono raggiungere le abilità minime nell’autonomia di base e necessitano di assistenza costante, possono raggiungere un relativo adattamento alla vita in contesti protetti o familiari.

Ritardo Mentale gravissimo

Il ritardo mentale gravissimo riguarda l’1-2% della popolazione con ritardo mentale ed è connotato da un QI inferiore a 20-25. Anche in questo caso vi è una base organica e sin dalla nascita si notano importanti compromissioni senso-motorie. In questi bambini, i livelli di comprensione degli stimoli ambientali sono molto ridotti ed il linguaggio espressivo e ricettivo marcatamente deficitario. Per l’esecuzione di attività elementari è necessaria una guida adeguata, spesso di tipo fisico, inoltre, è richiesta un’assistenza specialistica continua.

Diagnosi ed intervento

 Per fare diagnosi di Disabilità Intellettiva è necessario usare valutazioni cliniche e standardizzate, inoltre, è importante tener conto della severità del deficit sul funzionamento adattivo del bambino. Vengono utilizzati anche  questionari per valutare le competenze quotidiane e le abilità da potenziare nel percorso di crescita. Una volta certificata la presenza di una disabilità intellettiva, il bambino può effettuare le visite previste per il riconoscimento della certificazione di Disabilità in base alla Legge 104/92. L’intervento riabilitativo-terapeutico viene predisposto in maniera individualizzata tenendo conto delle problematiche presenti. La riabilitazione riveste un’importanza fondamentale nel favorire il rafforzamento di quelle abilità che a causa dell’handicap non si sono sviluppate e consolidate spontaneamente. Un’attenzione particolare è data all’insegnamento di abilità che favoriscano l’autonomia e l’integrazione sociale del paziente, quali l’uso del denaro e del telefono, la capacità di muoversi nella comunità (abilità pedonali, uso dell’autobus pubblico, ecc.), le abilità domestiche e di cura del luogo di vita, le abilità sociali e interpersonali, le capacità prelavorative e lavorative. Spesso alla riabilitazione cognitiva è opportuno integrare una terapia cognitivo-comportamentale per intervenire sui disturbi comportamentali (aggressività, impulsività, stereotipie, autolesionismo, comportamenti oppositori, ecc.) e mentali (ansia, depressione, psicosi) associati a disabilità intellettiva che spesso rappresentano un ostacolo al successo della riabilitazione e all’adattamento della persona con disabilità.